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24 November 2016

Gilmore Girls: buoni sentimenti in controtendenza

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Scrivere di Gilmore Girls – grazie ai titolisti italiani per averci lasciato in eredità come sempre lo scontato Una mamma per amica – dicevo, scriverne in questo momento è come parlare di Babbo Natale… beh a Natale. Dal momento che in tante stiamo aspettando i nuovi quattro episodi su Netflix, che escono otto anni dopo la fine della serie. Io ho ricominicato a vedere tutto dall’inizio perché in realtà conoscevo bene soltanto la parte centrale. Ricordo di aver iniziato a guardare Gilmore Girls un’estate degli anni duemila. Ero in vacanza al mare, in un appartamento insieme a un’altra ragazza e tre ragazzi (eravamo tutti single e nessuno interessato agli altri in senso amoroso, tutti amici insomma). Quando tornavamo a casa dalla spiaggia uno di questi amici inventava improbabili scuse per farsi la doccia per primo e correre a guardare Gilmore Girls su Italia 1. Dopo un paio di giorni mi ero appassionata anch’io e questo era già diventato il “nostro momento Gilmore” a ridere insieme delle battute. Mi sono sempre chiesta come un ventenne maschio, con addosso diversi piercing e un look alternativo che tutto voleva sembrare tranne quello del “bravo ragazzo”, potesse adorare questa serie (che allora ancora chiamavamo “telefilm”).

Forse è questa la magia di Amy Sherman-Palladio, autrice della serie, aver creato un mondo dove tante sono le personalità, le differenze e le stramberie. Dove però nessun personaggio è sempre e solo “quello cattivo”, quello strano o appunto quello diverso. Paris ed Emily sembrano le stronze della situazione ma non lo sono. Come nella vita cambiano, si adattano, crescono e non restano immutate e immutabili come i cattivi dei fumetti o delle soap. E tra l’altro questo è uno dei motivi per cui questa serie rilassa e ti mette di buon umore. Gilmore Girls è una serie mainstream, che ha raggiunto ed è amata dal grande pubblico. Ma anche se la confezione è infiocchettata in un paesino idilliaco, coi fiocchi di neve, le lucine colorate, le serate perfette e tutto il resto non è in realtà una serie dai contenuti così commerciali.

L’ironia dei dialoghi, di Lorelai e di Luke, è sottile, sarcastica. E i dialoghi brillanti sono proprio ciò che ha reso famosa questa serie. Lorelai si è scelta e costruita una vita diversa e ci sta bene dentro. “Sono umana e sbaglio” ripete spesso. Rory rappresenta l’idea di una ragazza che ha ancora come obiettivo la cultura e l’istruzione, dove il “work hard” per raggiungere i propri sogni non sta nello spararsi quattro selfie al giorno, sgambettare e puntare ai soldi. (Che è proprio quello da cui Lorelai è fuggita). Rory ha sempre un libro sotto il naso – avevo trovato questo articolo che riassume i 339(!) libri che vengono citati all’interno delle sette stagioni. E dove si parla ancora di libri? In tv poi? Rory è una perfettina, ma una perfettina che ama anche mangiare, i vestiti, i ragazzi e parlare di cose frivole. Rory è una nerd che ha una migliore amica coreana, completamente diversa dall’idea di migliore amica che di solito ci propinano. Per una volta qualcuno ha rappresentato – e celebrato – un personaggio che ama la cultura, che si comporta con educazione e che è pure simpatico.

Gilmore Girls è una serie intelligente, divertente, piena di charme, di ironia, di buoni sentimenti ma mai sdolcinati. Di altruismo e multiculturalismo. Di rispetto per stili di vita diversi. Di personaggi che vivono e vogliono vivere al di fuori “di un sistema”. Una serie che se fosse stata inventata, scritta e prodotta in questi giorni mi sarei stupita. E infatti non lo è.

 

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5 comments

  1. Sono assolutamente d’accordo con te Sono diventata Gilmore Girls
    . Mi fa ridere. Mi rilassa. Un ottimo antidoto per chi è depresso .
    Insomma viva Quesra bella serie. E viva anche Netflix che c’è la concede.

    Paola
  2. Quanto hai ragione! ottima analisi

    giulia
  3. Ciao stellina. Guardata anch’io tutta. D’accordo in toto! Baci La Zietta.

    La Zietta
    • Ciao zietta! 😉

      Erica Blue
  4. Concordo da cima a fondo. Personalmente poi io la Tv la guardo poco, pochissimo. Tendenzialmente mi annoia, preferisco guardarmi un film in dvd o, mentre preparo la cena, una delle puntate di qualche serie (in realtà non sono un’appassionata di serie TV). Su La5 la sera trasmettono Una mamma per amica e ahimè “soffro” quando il treno arriva tardi e (puntualmente) mi perdo metà episodio. Ma anche quei 20 minuti che rosicchio, mi tranquillizza. Allora ho deciso per Natale di comprarmi il cofanetto completo della serie…. prevedo un consumo notevole dei dvd, come consumata e straconsumata quella di S&TC ^_^ … e ora corro a leggermi la lista dei libri, sicuramente una bella lista da cui trarre spunto!

    Alessandra