Lifestyle

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25 marzo 2016

Il fascino (discreto) del wabi-sabi

wabi-sabi-cover

wabi-sabi: E’ la bellezza delle cose imperfette, temporanee e incompiute. E’ la bellezza delle cose umili e modeste. E’ la bellezza delle cose insolite.

Ammetto di avere un problema ossessivo-compulsivo con tutto ciò che proviene dal Giappone (ormai lo sapete). Ma d’altronde vivo con qualcuno che sta studiando il giapponese e che mi prepara tutti i giorni piatti giapponesi. Il Giappone ha per me un effetto tranquilizzante, è il luogo che mi ricorda la gentilezza, la pacatezza, la possibilità che gli esseri umani provino ancora sentimenti di attenzione e di rispetto verso il prossimo. E poi ora ho scoperto anche il wabi-sabi. Ho trovato questo libro di Leonard Koren e il retro copertina – ovvero le frasi che vi ho scritto all’inizio – mi hanno subito conquistata e incuriosita. “Wabi-sabi per artisti, designer, poeti e filosofi” è un libretto che si legge in poche ore ma di quelli che ami riaprire e rileggere nel tempo. Che ispira la creatività.

Ma quindi cos’è il wabi-sabi? Chiedetelo a un giapponese è seguirà un lungo silenzio. Probabilmente perché è un concetto troppo “alto” da banalizzare in parole? E anche perché non è una dottrina fissa, né una religione. Beh, comunque Koren cerca di spiegarcelo. “Wabi-sabi: è uno stile di vita, un cammino spirituale, un modello filosofico, un ideale estetico, ma soprattutto un’esperienza interiore che cambia il nostro modo di vedere gli oggetti, di vivere gli istanti, di abitare la natura, che esalta la nostra capacità di trovare l’armonia anche nelle cose apparentemente più dismesse, nei riti più semplici. Un modo di pensare che investe tutti gli ambiti della vita e che porta la bellezza, l’eleganza e l’essenzialità nel quotidiano.” E questo è solo la quarta di copertina. Ma per farvelo capire nel dettaglio probabilmente dovrei copiarvi tutto il libro. Deriva dall’antica cerimonia del tè giapponese dove venivano usate un tempo preziose porcellane cinesi. Che poi sono state sostituite – da Rikyu, che è un po’ il guru e fondatore del wabi-sabi – con prodotti artigianali giapponesi. Meno sfarzosi ma più locali, come diremmo oggi. Qui c’è anche la definizione di wiki.

Il wabi-sabi è una filosofia, uno stile di vita ma anche uno stile estetico – da applicare ad esempio nella fotografia (vedi sotto) – e potrebbe esserlo anche nel modo di vestirsi probabilmente. Quello che mi piace è che suggerisce di “sbarazzarsi del superfluo”. Ma non di TUTTO. Una vita di privazioni non porta certo alla felicità. “Il wabi-sabi riguarda proprio il delicato equilibrio fra il piacere che ricaviamo dalle cose e il piacere che proviamo liberandoci di esse“.

E’ uscito anche un altro libro di Koren, diciamo il seguito. Che ovviamente comprerò.

E ora vorrei (per banalizzare subito la questione) un profilo Instagram tutto di foto in stile wabi-sabi. Certo non è possibile. Però è (per me) l’ennesima conferma di quanto una foto perfettamente studiata, sia alla fine poco interessante. “Le cose wabi-sabi hanno un aspetto spontaneo e inevitabile. Non sbandierano la propria importanza né pretendono di trovarsi al centro dell’attenzione. Sono discrete e senza pretese, eppure non mancano di presenza o di una loro pacata autorità. Convivono in modo pacifico con gli altri elementi del loro ambiente”.

 

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Foto di copertina mia.

Ho aggiunto nella foto il profumo Byredo Super Cedar perché l’ho cominciato a usare proprio mentre stavo leggendo il libro e mi è sembrato assolutamente pertinente. Un profumo con note di legno di cedro che ricorda l’odore delle matite. Unisex, semplice ma al tempo stesso energetico. Molto wabi-sabi.

 

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Wabi-sabi vs Modernismo.

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8 comments

  1. Mi sa che amavo il wabi-sabi senza conoscerne l’esistenza.
    Adesso dovrò comprare il libro

    ElectroMode
    • Sì, se già ti piace l’idea il libro prendilo!

      Erica Blue
  2. che meraviglia!!!!! Metto subito il libro in wishlist

    giulia
    • <3

      Erica Blue
  3. Very interesting and beautiful concept and aesthetics. It does irradiate and give you calmness. You’ve made me pin that book in my wishlist.
    I find important that you’ve included the difference between modernism and Wa-Sabi, since Japanese art and architecture was one of the biggest influences for the foundation of modernism. I see that Wa-Sabi is different and is more of a balance between things, instead of eliminating elements. I am curious to see this aesthetic in clothes or outfits. x

    Laura