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23 September 2013

Il Bello, il Buono, il Cattivo: Considerazioni sulla Fashion Week di Milano / Thoughts on Milan Fashion Week

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Finita la Fashion Week di Milano, come
ogni stagione, mi mulinano in testa le esperienze che ho fatto, le
conversazioni che ho sentito, le persone che ho incontrato. Avevo
pensato di fare un post sugli eccessi che ormai accompagnano questi
sei giorni milanesi. Ma alla fine – visto che di mio già tendo a vedere
il bicchiere mezzo vuoto, lo sapete – ho scelto di concentrarmi invece su cosa mi piace della Fashion Week. 
Il Bello: 
La
moda è arte? Sì? No? Con riserve? Le risposte articolate le lascio
agli articoli, ai saggi sociologici, agli intellettuali. E
all’opinione personale di ciascuno di noi. Per me ciò che è certo è
che la Fashion Week mi porta quotidianamente a contatto con il
concetto di “Bello”. Gli abiti naturalmente. Ma anche tutto ciò
che li circonda. E con questo non intendo il lusso. Ma le location, i
palazzi antichi o modernissimi di Milano, gli allestimenti delle
presentazioni. Ho modo di scoprire luoghi o opere dell’ingegno umano
che mi comunicano innegabilmente un’Idea di Bellezza. Quell’idea che
ti insegna poi a distinguere ad esempio che un matrimonio kitsch bello non è,
come non lo è un vestito in poliestere cinese. E che il Bello
richiede conoscenza e sforzi. Ma poi sa ripagarti ampiamente. 
Il
Buono: 
C’è chi dice che alla Fashion Week non si mangi (o meglio che
non si debba mangiare perché la Gente-della-Moda è costretta ogni volta
a mettere in scena tutta quella pantomima della “messa al bando dei
carboidrati”. Sto cominciando seriamente a odiare la parola “carbs” e
chi la pronuncia a tavola.) In ogni caso provate a venire a un buffet
della Fashion Week. L’assalto al forte. Completo di
scorrettezze e isterismi. A parte questo però poter assaggiare il
finger food e i piatti serviti agli eventi lo considero sicuramente
un privilegio. Qui il concetto di Buono si fa tartina, diventa
capesanta ricoperta di Prosciutto, un mini macarons salato e ripieno
di salmone, un bicchiere di Proseccco servito mentre sei seduta su
una terrazza di fronte al panorama del tramonto sul Duomo. 
Il
Cattivo: 
Gli eccessi della settimana della Moda, quelli che ormai
sono stati ribattezzati Il Circo della Fashion Week (e chi segue un
po’ il campo ha perfettamente presente di cosa stiamo parlando) esistono e si moltiplicano. Ma
ogni volta che incontro questo Circo – dopo il primo rinnovato
stupore, seguito da un po’ di depressione (non riesco proprio a fare
a meno di scoraggiarmi dopo il primo giorno) – mi fermo a
ragionare. E il Circo aiuta a ricordarmi dove voglio posizionare i miei
personali paletti: che persona non voglio essere, che grazie al cielo
qualcuno mi ha insegnato un po’ di educazione e, più banalmente,
come non vorrò mai vestirmi. Oltre a ricordarmi che in questo mare
di persone abbagliate e concentrate sull’apparire c’è ancora chi rimane fedele a se stesso (persino se c’è un fotografo di street style nei paraggi), chi ha una parola gentile per te anche se parla ormai ininterrottamente da 10 ore e c’è
pure chi sa ancora fare bene il proprio lavoro. Che mi sembra merce alquanto rara ormai.
Each season when Milan Fashion Week is
over I use to re-think about all the experiences I’ve had,
conversations I’ve heard, people I met. I thought about writing a
post on the excesses that now come with every Fashion Week. But in
the end – you know I like to complain – I have chosen to focus and write instead of what I love at Fashion Week.
On beauty: 
Is fashion a form of art?
Yes? No? Somtimes? I leave complex answers to articles, sociological
essays and eggheads. And to our own personal opinions.
What I’m sure about is that Fashion Week brings me into daily contact
with the concept of “Beauty.” The clothes of course. But
everything surrounding them, too. And I do not mean luxury. Show
locations, old and modern buildings in Milan, settings of
presentations. I have the chance to discover places that are undeniably close to my Idea of Beauty. The idea that teaches you afterwards
how to recognize that a kitsch wedding is not beautiful for example, as it is not
a dress in Chinese polyester. The reach of Beauty requires knowledge
and efforts. But in the end you are rewarded.
On Taste:
 Some say
that you don’t eat during Fashion Week (or rather that we should not
eat because fashion crowd always feel like they have to play the “no-carbs pantomime” all the time. I’m seriously starting to hate
this word and everyone who pronounces it at lunch time). Anyway, join
a free lunch at Milan Fashion Week: it looks like the assault on
fort. A hysterical one. Beside this, however, I
definitely consider it a privilege to be able to taste delicious dishes and
finger food served at events. The idea of “tasty” becomes real
food there. Scallops rolls with ham, mini salted macarons with
salmon, a glass of Prosecco served while you’re watching a beautiful
sunset on the Duomo.  
On Uglyness:
Every time I get in touch with
the excesses of Fashion Week, when I meet the Circus (I think you
perfectly know what I mean here) – after a first renewed wonder and
shock followed by a bit of depression (I just can’t help felling
discouraged after the first day) – I stop and think. It helps me
thinking about the person I do not want to be or, on a more trivial
side, the clothes I do not want to wear. It reminds me that in a
crowd of people concerned with appearance there’s still someone true to himself (even if there’s a street style photographer around), someone who always has a kind word for you.
And people still being good at their job. Which unfortunately is not
that common here at the moment.
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7 comments

  1. è bello leggere delle considerazioni sagge sulla fw

    giulia
    • è bello sapere che qualcuno concorda.
      Grazie per il commento Giulia :)

      Erica Blue
  2. Un post molto interessante e diverso dal solito! Opinioni sincere che in giro si fa fatica a trovare.

    Beatrice Cadario
    • Ti ringrazio Beatrice, mi fa piacere tu l'abbia trovato interessante!

      Erica Blue
  3. Interessante disamina!

    Edgar
    • :)

      Erica Blue
  4. Concordo pienamente! Ho portato mia figlia di 10 anni a vedere una sfilata la scorsa settimana..i suoi occhi parlavano!Ha definito " ridicolo" l'abbigliamento di alcune persone!

    mari