Blue Notes

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10 dicembre 2015

Considerazioni sull’essere blogger oggi (e non influencer)

blogging

Oggi ho letto un’intervista in cui si apprezzava e si citava come buon esempio (nonché unico esempio) di fashion blogger italiana qualcuno che per creare i suoi contenuti (cito) “si è rivolta a professionisti del settore“. Ho strabuzzato gli occhi. Perché ecco, secondo me, questo è l’opposto, significa abbandonare totalmente il significato originario di “blogger”. Che era a suo modo, da un diverso punto di vista rispetto alla carta stampata o ai media tradizionali, lui (o lei) stesso “un esperto”. O almeno qualcuno che aveva qualcosa da dire, da raccontare. Oggi invece per essere considerato un bravo blogger devi affidarti a dei professionisti? Ovvero qualcun altro scrive per te i (tuoi) testi, qualcun altro scatta tutte le tue foto (anche quelle dove non compari direttamente) e infine qualcun altro ancora si occupa della grafica dei tuoi post? E quindi tu poi cosa fai come blogger?

Ho pubblicato uno status simile su Facebook e si è aperta la questione delle definizioni. Blogger vs influencer? Web star o semplicemente web model? Ci metti la faccia o ci metti solo la faccia?

La mia definizione di blogger prevede almeno tre must: 1. Che si abbia un blog (scontato eh, ma pare che esistano anche degli strani esseri definiti blogger senza che abbiano un blog). 2. Che si abbia ancora voglia di scrivere qualcosa su quel blog. Farne il parcheggio delle foto Instagram non vale. 3. Essere in grado di usare una macchina fotografica. O almeno l’iPhone. E’ ovvio che per uno shooting è sempre meglio un fotografo (in questo caso professionista) però mi capita spesso di vedere gente che si porta dietro qualcuno per scattare le foto a una presentazione di prodotti beauty. Mentre lei, “la blogger”, beve il suo cocktail in santa pace. Non so, una Susie Lau una cosa del genere non la farebbe mai.

Ecco appunto, perché a lei capita così tanto materiale fantastico su cui scrivere? Io bramo di poter scrivere un articolo su qualche designer, di dovermi documentare, studiare, assemblare e ricercare il materiale per potervelo raccontare; spasimo per un progetto che preveda l’invito a una sfilata e poi un post con commento sui cambiamenti di stile avvenuti negli ultimi 10 anni della maison; aspetto ancora l’invito che mi faccia descrivere le meraviglie di una visita a un’azienda con una produzione magari interamente artigianale. E tra le mie più belle soddisfazioni annovero l’email di ringraziamento di uno stilista italiano (dal suo indirizzo email personale) al mio commento della sua sfilata, quando per un paio di stagioni avevo scritto alcuni commenti per Grazia.it. Il PR di quel designer invece non mi si è mai filato.

Io comunque decido di restare blogger. Di essere influencer non se ne parla nemmeno. Voglio, devo influenzare chi mi segue e mi legge? Io mi auguro piuttosto di comunicare. Comunicare un prodotto, una scelta, una preferenza. Che reputo interessante. In primo luogo per me.

 

[foto cover via Freitag]

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20 comments

  1. putroppo le “false blogger” non hanno niente da dire, hanno solo una bella faccia ( e corpo) che le aiuta.. la gente le segue e i brands le considerano. meccanismo malato

    per questo gli unici blog che seguo siete tu e rockandfiocc, persone che hanno interessi e argomenti. grazie alle quali si conoscono tantissime cose!

    keep it up

    xxx

    chiara
    • Chiara, grazie di cuore per il supporto!
      E vero, Giulia sa proprio un SACCO di cose :)

      Erica Blue
  2. I totally agree with you… But you know it’s because you’re a smart cookie and you don’t seek fame but rather the satisfaction of work well done! And that in the end will pay off too. Have a great day! Xx, Alma

    Soulofashopper
    • Thank you Alma!

      Erica Blue
  3. hehe grazie a Chiara e concordo al 100% con te (e Susie è la migliore, davvero)!
    Parliamo poi di quelle “blogger” che invece di scrivere articoli mettono insieme qualche frase “poetica” a caso… per me le peggiori

    giulia
    • sì beh quello viene addirittura considerato oggi indice di “buona scrittura”…

      Erica Blue
  4. waw this is sth so fresh but yet so honest. I utterly agree with you. Sadly even a word blogger has become sth “bad” and everyone lust for sth more than just being a blogger. I for instance found that being a fashion editor for Grazia wasnt as satisfying as being a fashion blogger. My blog. My place where I, myself can be completely honest, creative and share my passion with my readers. And thats it. Just me and my view on life.

    Kisses

    http://mancinasspot.blogspot.si/

    Mancina
    • Exactly! Your blog is yours. If someone else writes everything than it’s a magazine. But you shouldn’t be called a “blogger” anymore.

      Erica Blue
      • exactly. but despite creating a magazin was a bless I realised being free in order to express yourself is much more important. So in my case I left the magazine and came back to my roots. Being a blogger and a freelance stylist sounds great now to me =)

        Thanky so much for this, I kinda feel so great now after this little chat with you =)

        Mancina
  5. First of all, congratulations for not calling names (or better, calling them only when you have something positive to say about them i.e. Susie). This is so amazingly refreshing in the ocean of Italian bloggers that spend their time spitting poison on every other blogger who is more famous than them. Really, chapeau.
    I really liked your post and I share your opinion, but it’s such a complicated topic… I mean, I don’t approve it but on a side I think I understand where this phenomenon of the wrong definitions comes from, so it kinda helps not to be too angry about it.
    I have been writing on my new blog just for a couple of months now, so I think I still have to get back into “blogger mode”and into the whole “being a blogger in 2015 and the era of instagram” thing but my previous blog was 3 year old when I left it and I remember that I spent a lot of time thinking about this topic as well. I spent so much time researching, drawing and writing in two languages for a post (all of that while keeping a 8:30 AM to 9 PM job as a researcher) that I couldn’t stand that someone whose only work was to put their pretty face on a screen could be considered in my same category: a blogger.
    Well the thing is, in my opinion it’s just a whole big media misunderstanding: one day they called someone in the wrong way, the “fake” bloggers jumped on the bandwagon and ignorance (in the neutral meaning of “not knowing a situation”) did the rest. And just like that, out of the blue, people don’t even know what the difference between being a blogger and having an instagram profile means.
    It happens in science all the time too, I can’t even begin to list all the misconceptions and fake facts that people believe just because a newspaper told the news in the wrong way and then it kinda went viral and stays in popular culture forever.
    What I think is: just don’t take it personal. Let them think what they want: if they keep calling “blogger”a pretty girl with a multi-million empire built on emptiness just ignore them and turn the page of the magazine/website where you’re reading it.
    The way they define others will never change you and the great job you’re doing. And even if people might have prejudices about you as a blogger due to these misconceptions, it just takes a look at your content to realize what you have to offer. I might be naive, but I keep preferring facts (and content) to image (and emptyness).
    Keep up the good job

    (yes, I wrote a book of a comment, sorry :p )

    xxx Al
    http://aldraws.blogspot.com

    Al
    • OMG! Thank you SO much for taking your time to write down this comment. It’s a great analysis, so true.
      I don’t really care and take it personal. But it is just funny (ahem, not all the time) that all that brands want from you “as a blogger” is taking pictures of yourself. There would be so much more for a blogger to work on…

      Erica Blue
      • Indeed, and I also hate that “fashion blogger” for many means only take pictures of youreself and that’s it.
        Some people write and take pics, some people draw, some people do reviews of fashion shows, most do many (or all) of these things combined… there is so much more behind the words “fashion blogger”. But oh well, as I said above, keep showing to the world what a real fashion blogger is 😉 and let’s keep hoping that things will change and everyone will be called, one day, with the name they deserve
        xxx

        Al
  6. I believe that this exact Italian blog has lost so much of its contect and interest.. It is not even a blog anymore, if there is no blogger writing in it.. Every time I read it I think that it is just a selling & collaboration machine.. Maybe she should just focus on her other businesses and maybe stop having the blog, if she cannot write in it anymore.. no originality at all.. :*

    http://landing-in-fashion.blogspot.com.es/

    QueenLina
    • exactly, I feel the same :)

      Erica Blue
  7. Sono assolutamente d’accordo con te. Purtroppo mi sembra che il vero senso del blogging sia rimasto in ben pochi blog. sigh spero che arrivino tempi migliori in cui si apprezzi di più chi si impegna nella scrittura piuttosto che nei selfie

    giulia
    • eh speriamo Giulia!

      Erica Blue
  8. penso che in questo momento la questione sia alquanto complessa,ma sono ottimista
    da una parte ci sono ormai molti contenuti un tanto al chilo , cioè blogger ex-di outfit che si riciclano impostando in maniera superficialmente stile “magazine” il proprio sito, per magazine vedo che s’intende quasi sempre articoli superficiali, scritti solo per piazzare gli sponsor e\o attirare visitatori da google, il classico esempio gli elenchi “10 cose che non sai su Pinco Pallino”, in America sono ancora più avanti…ci sono siti\portali che sono in pratica scatole cine
    dall’altra c’è chi sta puntando tutto esclusivamente sui social, in questo sono più gli influencer, che campano solo di foto Instagram e Snapchat, in pratica, come possiamo attribuire qualità a contenuti simili? sono come dei flash che restano lì, in superficie
    fortunatamente c’è una nuova tendenza all’orizzonte, cioè sta tornando di moda scrivere un blog in maniera “umana” e meno stupida, se noti tante sono tornate a spazi personali dove scrivono (evviva!) e dove si possono leggere contenuti

    sara
  9. mi è partito il commento per sbaglio..dicevo scatole cinesi di link, veramente innavigabili

    sara
  10. parte 3 – chiedo venia

    contenuti di qualità intendevo!
    per cui vorrei dire alle blogger di NON MOLLARE di non piegarsi a queste leggi effimere, lasciate questo comportamento a chi da sempre non sa proporre la qualità ma campa di marketing e luci della ribalta
    noi lettori desideriamo leggere, riflettere, a me piace tantissimo navigare sui blog, perchè sono unici, personalizzati, sui social è tutto piatto e omologato, i vostri spazi sono preziosi, non demordete, mi raccomando!
    un saluto

    sara
    • Grazie Sara, mi trovi d’accordo. C’è davvero bisogno di tornare indietro e di riprendere in mano in blog con un po di umiltà e qualcosa da dire soprattutto!

      Erica Blue