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12 December 2018

Il pattern dei baci rubati e sessisti nei film

bacio

Vi è mai capitato, amiche, di aver rifiutato, con un no bello esplicito, il tentativo di un uomo di baciarvi ma lui abbia continuato a insistere lo stesso?

E amici vi è mai capitato di aver provato a baciare una donna nonostante lei si sia allontanata da voi scuotendo la testa, chiedendovi se magari con no tutto sommato intendesse ?

Forse potrebbe essere colpa di un film. O meglio di più di un migliaio di film. Se state alzando gli occhi al cielo pensando all’ennesimo articolo sul sessismo e sul filone #metoo, avete ragione sì, si tratta di quello. Ma non solo. Anche di far riflettere su come quando cominci a fare caso a un certo dettaglio, una volta, poi due e poi tre, da quel momento in poi riconosci un pattern che ritrovi presentato uguale all’infinito. E riconosci che questo pattern contribuisce a spiegare come nasca un certo tipo di comportamento e come questo diventi o continui a essere percepito come “adeguato”.

Anni fa oltre all’articolo che analizza come “Love Actually” sia uno dei film di Natale più sessisti della storia (e la cosa buffa, anzi no, è che sia un film che di solito le donne adorano e gli uomini odiano), da qualche altra parte avevo trovato un accenno a come in una percentuale elevata di commedie, di action movie e di film in generale sia presente la scena di bacio “rubato”. Un bacio imposto. Va sempre più o meno così: nel film lui e lei (che non stanno insieme) a un certo punto hanno una discussione, litigano, lei sbraita, si allontana, ma lui all’improvviso la prende e la bacia. Lei è perplessa per un millesimo di secondo, strabuzza gli occhi ma poi lo guarda e ricambia il bacio apassionata. E poi si mettono insieme.

Dei cinque film che ho visto solo questa settimana (di generi e paesi di produzione diversi) due contenevano questa esatta scena. Lui la bacia senza che prima ci siano stati segnali chiari di un coinvolgimento emotivo (o sessuale) da parte di lei. Poi si mettono insieme e vivono felici e contenti. Da quando ho iniziato a far caso a questo dettaglio, tempo fa, si è trasformato in un pattern ricorrente, e mi capita troppe volte di ritrovare sempre uguale nei film. E ora, se avete letto queste parole e comincerete a farci caso, sarò un bello SPOILER di sceneggiatura anche per voi.

Durante la visione del film può far sorridere una scena come questa. Soprattutto nelle commedie, non siamo tutte lì aspettare che si mettano insieme? Perché tanto lo sappiamo già dal titolo che succederà. Ma perché però deve succedere proprio così?

Perché poi il problema è che la scena del film potrebbe riflettersi e ripresentarsi nella nostra vita reale. Immaginiamoci, amiche, a un appuntamento con un tizio con cui siamo uscite una, due o X volte, senza che ci sia stato alcun contatto fisico o particolare complicità, iniziamo a discutere su qualcosa, magari alziamo un po’ la voce. E lui all’improvviso ci sbatte contro un muro e ci bacia. It’s love, baby! Da quel momento conquistate all’istante, vero? Vediamo già i titoli di coda del perfetto inizio di una storia perfetta, no?

NO.

Nella vita reale ci chiediamo come sia stata possibile una cosa del genere. Eppure questo meccanismo lo vediamo messo in scena in un film su cinque (statistica mia). Film che abbiamo visto noi e che ha visto anche lui. Ed è un dettaglio piccolo e insignificante, direte forse, ma reiterato per anni e anni, sempre la stessa identica scena? Forse qualche uomo ha interiorizzato, ha cominciato a pensare che deve comportarsi così. Che sia un comportamento perfettamente adeguato.

Da qui in poi che male c’è nel dare un pacca su una coscia o a mandare la foto di un pene in una dating app subito dopo il primo ciao? In fondo non c’è nulla di male. Le donne nei film ridacchiano sempre per queste cose. Sono spiritose, loro. Le attrici nei film sceneggiati e diretti da uomini.

Ricordo anche un discorso di Reese Witherspoon, protagonista di tante commedie ma ora anche produttrice, che diceva che in quasi in tutti i suoi film doveva recitare una scena in cui succedeva un qualche casino e lei immancabilmente doveva chiedere al suo partner di turno, sperduta e impaurita: “Omioddio Bob e ora cosa facciamo??”. E lui rispondeva pronto: “Non preoccuparti piccola, ci penso io”. (Bob e piccola li ho immaginati io). Reese si chiedeva in quel discorso perché invece nella sua vita reale lei si risolvesse tranquillamente tutti quei casini da sola. E magari anche quelli degli altri, compresi quelli dei partner.

Il fatto è che se attraverso i media rappresentiamo la realtà in un certo modo, e sempre solo in quello, tenderemo per forza a credere che quello sia l’unico modo possibile di intenderla e di immaginarla. La realtà, la comunicazione, le relazioni. Anche se non è così. Ma soprattutto dobbiamo renderci conto che se la realtà viene rappresentata sempre in un certo modo e sempre solo in quel modo non si tratta di una casualità. C’è un motivo per cui gli uomini vengono presentati nei media come quelli che sanno sempre cosa vogliono e se lo possono prendere con facilità mentre le donne sognano un unico principe azzurro ma poi nella vita vera si accontentano e lasciano correre e si adattano anche se lui si rivela uno stronzo egoista. Il motivo si chiama potere. E i media contribuiscono ogni giorno a ricordarci, non solo nelle disparità di genere (questo era un esempio focalizzato su questo ma si applica anche a purtroppo molti altri aspetti della società) da che parte sta il potere. Un bel passo avanti lo si farà se cominciamo a renderci conto di questi meccanismi utilizzati per raggiungere un preciso scopo, per mantenere uno status quo, per influenzare i nostri comportamenti, se smascheriamo il come.

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4 comments

  1. Bellissimo articolo, complimenti!

    Giulia
  2. Interessante punto di vista, grazie per l’articolo!

    Valerie T
  3. Vado un po’ fuori tema dicendo che tempo fa in TV ho visto una puntata di una bellissima trasmissione (Petrolio) dedicata alla violenza di genere, e oltre a questa tematica dei baci rubati, quello che mi ha lasciata quasi sconvolta è la sessualizzazione delle donne nei film e nei telefilm gialli. Mostravano come i cadaveri delle donne sono mostrati belli e seducenti, in modo ovviamente irrealistico, e malato.
    A proposito di Love Actually invece non sono d’accordo. Amo quel film, l’ho rivisto proprio ieri e l’unica cosa che troppo estremamente fastidiosa è la storia di Laura Linney che nonostante la cotta per il suo collega rinuncia a passare una desideratissima notte insieme per andare da fratello handicappato (che non era solo e abbandonato per strada, ma in istituto). Ecco, quello lo trovo avvilente. Ma la dichiarazione d’amore a Keira Knightley la trovo carina, l’amico del marito non le avrebbe mai rivelato il suo amore se lei non l’avesse scoperto.

    Noemi
    • Oddio terribile anche questa cosa dei cadaveri nei film.

      Erica Blue