Fashion

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4 ottobre 2016

Ode ai commessi (di A.P.C.)

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Vi capita mai che quando scoprite o imparate una cosa per la prima volta poi ve la ritrovate continuamente sotto agli occhi mentre prima non ci avevate mai fatto caso? Vi avevo parlato dei lookbook sui siti dei brand giapponesi scattati con le foto dei commessi ed ecco che mi viene in mente che avevo visto questa cosa fatta anche da un brand europeo: l’Instagram del francese A.P.C. regolarmente posta foto dei suoi commessi! Di solito in piedi davanti o dentro al negozio dove lavorano. Sono molto ispiranti e infatti oggi ve li mostro.

Questa abitudine di utilizzare i propri commessi come lookbook viventi dovrebbero farla tutti i brand, anche in Italia. Via quelle orride divise tailleur-pantalone nero, camicia bianca che sono mortificanti per chiunque (anche in ufficio eh, io ve lo dico…).

E così cominciarono a esserci più e più commessi stilosi negli store. Una crescita esponenziale. Le foto dei loro look venivano postati sul web e alcuni di loro, i commessi con la faccia più simpatica, il fisico più adatto ai dettami della società, cominciarono a essere riconosciuti e richiesti sempre più dal pubblico. La gente comprava molto di più se lo indossavano loro. Quei commessi allora aprirono il loro profilo su un app chiamata “ShopAssistantagram”. Chiesero ai brand di aumentare le loro percentuali di sconto sui vestiti, di avere abiti in regalo per creare più look possibili. “Il pubblico vuole più look, 365 all’anno non bastano”, dicevano. I commessi si cambiavano ormai più volte al giorno e venne istituita una speciale pausa “cambio look” nell’orario di lavoro. Anche i vestiti non bastavao più. Vennero create delle speciali “Capsule Commessi Collections”. I commessi pretesero aumenti, percentuali sulle vendite, stock option. Alcuni lavoravano nei negozi ormai solo per farsi ammirare e farsi fare i selfie con i clienti. Nel giro di un paio anni i commessi siedevano in front row alle sfilate. La commessa più nota del paese, una certa “The Brunette Banana” creò le sue Capsule Commessi Collections personali. Al fashion establishment la situazione cominciava a far saltare i nervi. Piovvero frecciatine e critiche finché il noto magazine “Fashion Rouge” tuonò: “I commessi avevano già un lavoro, che tornino a piegare i vestiti e mettere in ordine i camerini e non rompano più le balle a noi!”. Ma così non fu.

Racconto di fashion società distopica a parte, ecco le foto (vere) dall’Instagram di A.P.C.

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7 comments

  1. li noto sempre anche io! adorabili

    giulia
  2. Per me un pezzo per di tutto, grazie :)

    Lucia
  3. belli belli :) le ragazze sempre con i sandali e i calzini, classica cosa che se mi azzardo a fare io paio una tedesca ubriaca!

    chiara
    • magari è più le paura che gli altri lo pensino che sembrarlo davvero 😀
      all’estero, e non solo i tedeschi, ormai li portano sempre.

      Erica Blue
  4. Che bella idea!!! Credo che sarebbe molto utile se anche da noi facessero la stessa cosa. Perchè noi ci immedesimiamo con le persone diciamo “normali”

    Paola
  5. Che bel post! Apprezzo molto l’idea di far indossare i vestiti che vedi in negozio ai commessi e posso dire, per esperienza personale (ho lavorato per un anno come commessa), che funziona veramente. Mi capitava come spesso che i clienti mi chiedessero se potevano trovare in negozio il maglione o la camicia che avevo addosso.

    Claudia
    • infatti, funziona! Grazie Claudia :)

      Erica Blue